Persone, curiosità, riflessioni

Archivio per Maggio, 2012

Digressione

Rotolando verso Sud

Rotellando per l’Italia: by Rotex

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Su FB RotellandoItalia   –  Su twitter @rotex70  – Rtx

 

Sono un privilegiato, uno di quelli che usa 4 rotelle (2 piccole e 2 grandi per girare per ‘sto mondo); sto seduto tutto il giorno e questo è un privilegio non da poco; appena c’è da fare un po’ di fatica, per esempio nelle salite, mi spingono gli altri, eventualmente faccio la scenetta di quello che dà una mano, ma in realtà non faccio nulla.

Non faccio nemmeno le scale, uso sempre gli ascensori, montascale e quando non ci sono mi portano a braccia, ovviamente gli altri. Fatica pari a zero!

Faccio parte della categoria di quelli che hanno i posteggi gratuiti ovunque, sempre vicini all’ingresso, una vera e propria comodità! Abbiamo persino un bagno solo per noi in quasi in tutti i luoghi pubblici, bello grande tra l’altro.

Non paghiamo l’ingresso al cinema, teatro e concerti, cioè veramente io li pago ma non chi mi accompagna, però alla fine si fa sempre a metà pertanto è uno sconto mica da ridere.

Insomma noi disabili, diversamente abili, persone con handicap siamo dei privilegiati, abbiano molti comfort: posti a sedere riservati sui treni, sugli autobus, sui metro ecc
Certo c’è un po’ questo fastidio di non poter andare a far la corsettina al mattino al parco e che non puoi muoverti proprio agevolmente ma d’altra parte nemmeno la Regina Elisabetta può andare a fare la spesa quando vuole. E’ solo una questione di privilegi, tutto non si può avere.
Poi c’è ‘sta cosa che tutti ti guardano, solo perché sei un po’ sciancato, ma quando si fa parte di una categoria protetta è normale, pure io se vedo un panda che gira per la città (anche lui fa parte delle categorie protette) lo guardo e mi chiedo cosa fa in giro?!

Va beh… Questo era per dire che qualche mese fa mi sono detto, visto che amo viaggiare perché non utilizzare i miei privilegi per fare un bel viaggio in giro per l’Italia?!

Allora ho proposto al Direttore di Vanity Luca Dini il progetto “Rotellando per l’Italia” e lui con molto entusiasmo e disponibilità ha accettato la sfida.

Diciamoci la verità, se camminavo, questo viaggio mica lo facevo, cioè “camminando per l’Italia” è un titolo troppo old fashion.

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Come dico spesso la mia malattia ovvero l’osteogenesi imperfetta (malattia delle ossa di vetro, la stessa che viene raccontata in “unbreakable”, sperando di non fare la fine del protagonista) è il problema minore, la “viaggite” è quella che mi dà più problemi di gestione.

Se poi due malati cronici di viaggite s’incontrano, finisce che si fa danno.

Così è accaduto tra me e Vito Raho (amico e fotografo) che nella vita fa il tour manager (che non è quello che organizza i tour dei cantanti, come avevo inizialmente pensato io) ovvero la guida turistica.

Vito riesce a curare la sua “viaggite” anche attraverso il suo lavoro, io un po’ meno, a me tocca farlo nei momenti di ferie.

Amo viaggiare da sempre, se riesco lo faccio da solo per mettermi alla prova, per convincermi che nonostante tutto sono indipendente e che se voglio posso esserlo sempre di più. Sono abituato, come tutti i rotellati ad essere accompagnato da qualcuno e quando posso farne a meno mi sento “libero”.
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E leggendo questo ho pensato alla mia amica NOEMI VISOTTI

affetta da “viaggite” di cui inserisco delle foto della Tailandia

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riprendo il racconto di ROTEX su Vanity Fair

Il dover “dipendere” da qualcuno è anche una fortuna, ti mette in contatto con le persone che ti sono vicine in un modo speciale, se non ci fosse questa esigenza non ci sarebbe nemmeno questo scambio a volte profondo.

Con Vito si incontreranno e si scontreranno questi due modi di vedere. Lui stanco di accompagnare persone per lavoro alla fine dovrà accompagnarmi e sopportarmi, io che preferisco essere accompagnato il meno possibile dovrò accettare di esserlo, perché l’Italia non mi lascia molti momenti di indipendenza. Non ricordo chi ha proposto a chi, certo siamo sempre stati d’accordo da subito nel voler raccontare l’Italia attraverso il suo sguardo fotografico e il mio da seduto.

Ho mandato, quasi per gioco un messaggio su Fb al Direttore di Vanity Luca Dini e che lui ha risposto “è una bellissima idea…perseguitami”. Non l’avesse mai detto, così ho fatto ! Non c‘è bisogno di diventare degli stalker per realizzare un progetto, basta trovare la disponibilità di una persona come Dini.

La finalità del progetto sarà quella di raccontare il viaggio di un “rotellato” ma soprattutto quella di scoprire storie di disabilità e di diversità in tutto il Bel Paese, in cui l’approccio al “diverso” viene vissuto in modo differente da nord a sud, da est ad ovest, dalla provincia alle grandi città, dalle alpi al mediterraneo. Sarà una scoperta del territorio e delle persone, che nonostante la “diversità” vivono in perfetta “normalità”.

Siamo partiti da Villadossola il 5 maggio, ridente cittadina nella provincia del Verbano Cusio Ossola, dove abito; mentre Vito prima farà il lungo viaggio della speranza dal Salento (ora non si fa più, ci sono gli aerei); già perché lui abita a Leuca nel tacco d’Italia ed io sto tra i monti quasi in Svizzera, come la piccola Heidi, forse nel mio caso sarebbe meglio dire Clara.

Nella prima giornata faremo una prima sosta in Piazza della Loggia a Brescia per poi andare a fare vela con l’associazione Eos sul Lago di Garda ( http://www.eosvela.it ), nei giorni successivi andremo a Trento, Trieste poi lungo il Delta del Po e sempre più giù per poi risalire.

Ci piacerebbe che attraverso l’aiuto delle persone che incontreremo virtualmente, su questo blog o facebook, e dal vivo ci indicassero storie o luoghi da raccontare, non devono riguardare per forza la disabilità ma semplicemente la diversità.

http://www.facebook.com/RotellandoItalia

 

Le virtù del cuore

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LE EMOZIONI A SCUOLA E NELLA VITA

E’ stato pubblicato (aprile 2012), il nuovo libro del Dott. Mario Polito

http://www.vanninieditrice.it/home.asp

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Il cuore ha le sue virtù, importanti ma poco conosciute. Virtù che a scuola non sono insegnate. Anzi sono svalutate. Sono considerate come una perdita di tempo. Mentre sono virtù che servono nella vita. Utili nella quotidianità e nelle situazioni importanti. Virtù come il coraggio, l’autocontrollo e l’autodisciplina. La difesa della propria dignità. Il senso della giustizia. L’armonia della personalità. La saggezza. La speranza nel proprio progetto di vita. L’amicizia, l’amore e la solidarietà. Sono tutte virtù del cuore, così utili e così necessarie. Ma così trascurate a scuola nella crescita delle nuove generazioni.

Il mondo, con tutti i suoi gravi problemi ormai globalizzati, ha bisogno di persone intelligenti, ma anche giuste, coraggiose e solidali. La conoscenza da sola non serve a niente. Non servono geni incompresi e isolati. Non servono studenti che abbiano imparato solo dei concetti e acquisito solo delle competenze teoriche. All’umanità servono persone con un cuore migliore, un cuore rinnovato dal senso della giustizia e dal calore della solidarietà. Persone che sappiano mettere le loro conoscenze e talenti al servizio degli altri. Persone che sappiano interagire e collaborare. Che sappiano indignarsi di fronte alle ingiustizie. Che sappiano rispettare l’ambiente. Che sappiano dialogare per evitare conflitti e guerre.

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Molti insegnanti concordano sull’importanza dell’intelligenza emotiva a scuola.

Questi docenti esprimono una profonda preoccupazione per l’analfabetismo emotivo dei propri studenti, per le loro emozioni confuse e disordinate. Bisogna curare il loro “cuore malato”, non con delle prediche, ma con le emozioni positive di un gruppo classe accogliente e solidale.

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  1. Per educare le virtù del cuore dei vostri studenti, per prima cosa agganciateli con una solida relazione educativa. Conquistateli con la vostra credibilità. Affascinateli con la vostra motivazione. Accendeteli col vostro entusiasmo. Guidateli con le virtù del vostro cuore di persone responsabili, sagge e illuminate.
  2. Valorizzate tutte le loro risorse cognitive, emotive e motivazionali. Fatele emergere, perché le risorse dei vostri alunni sono un’ottima guida per orientare il vostro progetto educativo e migliorare la vostra didattica.
  3. Proponete esperienze di apprendimento. Attività sorprendenti e motivanti. Il cuore impara meglio nell’esperienza, nel coinvolgimento emotivo, nella collaborazione con gli altri.
  4. Adottate l’approccio dell’apprendimento cooperativo, per valorizzare il clima di classe e per stimolare una comprensione migliore della vostra disciplina.
  5. Inserite le attività e le esercitazioni sull’intelligenza emotiva nella pratica scolastica quotidiana e nello svolgimento del programma della vostra disciplina. Quando gli studenti si scoraggiano per i risultati scadenti. Quando esprimono stereotipi e pregiudizi. Quando accadono atti di prepotenza e di bullismo. Si può intervenire anche nei momenti positivi, quando si entusiasmano per un argomento che li coinvolge. Quando esprimono rispetto per altri. Quando imparano a collaborare e a discutere.
  6. Intrecciate la didattica delle emozioni con i contenuti disciplinari. Tutte le discipline, scienze, arti, tecnologie, opere letterarie, sono nate dalla mente e dal cuore dell’uomo, per migliorare le proprie condizioni di vita. Tutte le discipline sono nate dal prendersi cura di sé e degli altri. Tutte servono per migliorare il mondo e per risolvere i grandi problemi che ci assediano.
  7. Infondete emozioni in tutto quello che insegnate e in tutto quello che proponete a scuola.
  8. Sviluppate le vostre virtù emotive: il coraggio, l’autocontrollo, l’armonia della vostra personalità, il senso di giustizia, l’empatia. Iniziate subito una “cura ricostituente” per il vostro cuore, attraverso lo studio personale e la formazione insieme con gli altri docenti. Gli studenti lo capiranno subito che avete un cuore forte e generoso. Che infondente nella vostra disciplina entusiasmo, passione, dedizione e amore per la vita. Comprenderanno subito che insegnate per una grande visione: il miglioramento del mondo e delle persone.
  9. Insegnate col cuore, se volete educare il cuore dei vostri studenti.

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la seconda parte di un altro lavoro pubblicato nel 2005 con il titolo “Educare il cuore”, nel quale sostenevo la necessità di superare la dimensione troppo cognitiva della scuola attuale. La tesi era la seguente: non basta educare la mente, bisogna educare anche il cuore dei nostri studenti.

Come?

Sviluppando le seguenti virtù del cuore: la consapevolezza emotiva, il coraggio, l’empatia, il senso di giustizia, la temperanza o autocontrollo, l’amicizia, l’amore, il sentimento di comunità.

Queste virtù emotive che sono così indispensabili nella vita, non possono essere assenti a scuola.