Rotolando verso Sud
Rotellando per l’Italia: by Rotex
Su FB RotellandoItalia – Su twitter @rotex70 – Rtx
Sono un privilegiato, uno di quelli che usa 4 rotelle (2 piccole e 2 grandi per girare per ‘sto mondo); sto seduto tutto il giorno e questo è un privilegio non da poco; appena c’è da fare un po’ di fatica, per esempio nelle salite, mi spingono gli altri, eventualmente faccio la scenetta di quello che dà una mano, ma in realtà non faccio nulla.
Non faccio nemmeno le scale, uso sempre gli ascensori, montascale e quando non ci sono mi portano a braccia, ovviamente gli altri. Fatica pari a zero!
Faccio parte della categoria di quelli che hanno i posteggi gratuiti ovunque, sempre vicini all’ingresso, una vera e propria comodità! Abbiamo persino un bagno solo per noi in quasi in tutti i luoghi pubblici, bello grande tra l’altro.
Non paghiamo l’ingresso al cinema, teatro e concerti, cioè veramente io li pago ma non chi mi accompagna, però alla fine si fa sempre a metà pertanto è uno sconto mica da ridere.
Insomma noi disabili, diversamente abili, persone con handicap siamo dei privilegiati, abbiano molti comfort: posti a sedere riservati sui treni, sugli autobus, sui metro ecc
Certo c’è un po’ questo fastidio di non poter andare a far la corsettina al mattino al parco e che non puoi muoverti proprio agevolmente ma d’altra parte nemmeno la Regina Elisabetta può andare a fare la spesa quando vuole. E’ solo una questione di privilegi, tutto non si può avere.
Poi c’è ‘sta cosa che tutti ti guardano, solo perché sei un po’ sciancato, ma quando si fa parte di una categoria protetta è normale, pure io se vedo un panda che gira per la città (anche lui fa parte delle categorie protette) lo guardo e mi chiedo cosa fa in giro?!
Va beh… Questo era per dire che qualche mese fa mi sono detto, visto che amo viaggiare perché non utilizzare i miei privilegi per fare un bel viaggio in giro per l’Italia?!
Allora ho proposto al Direttore di Vanity Luca Dini il progetto “Rotellando per l’Italia” e lui con molto entusiasmo e disponibilità ha accettato la sfida.
Diciamoci la verità, se camminavo, questo viaggio mica lo facevo, cioè “camminando per l’Italia” è un titolo troppo old fashion.
Come dico spesso la mia malattia ovvero l’osteogenesi imperfetta (malattia delle ossa di vetro, la stessa che viene raccontata in “unbreakable”, sperando di non fare la fine del protagonista) è il problema minore, la “viaggite” è quella che mi dà più problemi di gestione.
Se poi due malati cronici di viaggite s’incontrano, finisce che si fa danno.
Così è accaduto tra me e Vito Raho (amico e fotografo) che nella vita fa il tour manager (che non è quello che organizza i tour dei cantanti, come avevo inizialmente pensato io) ovvero la guida turistica.
Vito riesce a curare la sua “viaggite” anche attraverso il suo lavoro, io un po’ meno, a me tocca farlo nei momenti di ferie.
Amo viaggiare da sempre, se riesco lo faccio da solo per mettermi alla prova, per convincermi che nonostante tutto sono indipendente e che se voglio posso esserlo sempre di più. Sono abituato, come tutti i rotellati ad essere accompagnato da qualcuno e quando posso farne a meno mi sento “libero”.
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E leggendo questo ho pensato alla mia amica NOEMI VISOTTI
affetta da “viaggite” di cui inserisco delle foto della Tailandia
riprendo il racconto di ROTEX su Vanity Fair…
Il dover “dipendere” da qualcuno è anche una fortuna, ti mette in contatto con le persone che ti sono vicine in un modo speciale, se non ci fosse questa esigenza non ci sarebbe nemmeno questo scambio a volte profondo.
Con Vito si incontreranno e si scontreranno questi due modi di vedere. Lui stanco di accompagnare persone per lavoro alla fine dovrà accompagnarmi e sopportarmi, io che preferisco essere accompagnato il meno possibile dovrò accettare di esserlo, perché l’Italia non mi lascia molti momenti di indipendenza. Non ricordo chi ha proposto a chi, certo siamo sempre stati d’accordo da subito nel voler raccontare l’Italia attraverso il suo sguardo fotografico e il mio da seduto.
Ho mandato, quasi per gioco un messaggio su Fb al Direttore di Vanity Luca Dini e che lui ha risposto “è una bellissima idea…perseguitami”. Non l’avesse mai detto, così ho fatto ! Non c‘è bisogno di diventare degli stalker per realizzare un progetto, basta trovare la disponibilità di una persona come Dini.
La finalità del progetto sarà quella di raccontare il viaggio di un “rotellato” ma soprattutto quella di scoprire storie di disabilità e di diversità in tutto il Bel Paese, in cui l’approccio al “diverso” viene vissuto in modo differente da nord a sud, da est ad ovest, dalla provincia alle grandi città, dalle alpi al mediterraneo. Sarà una scoperta del territorio e delle persone, che nonostante la “diversità” vivono in perfetta “normalità”.
Siamo partiti da Villadossola il 5 maggio, ridente cittadina nella provincia del Verbano Cusio Ossola, dove abito; mentre Vito prima farà il lungo viaggio della speranza dal Salento (ora non si fa più, ci sono gli aerei); già perché lui abita a Leuca nel tacco d’Italia ed io sto tra i monti quasi in Svizzera, come la piccola Heidi, forse nel mio caso sarebbe meglio dire Clara.
Nella prima giornata faremo una prima sosta in Piazza della Loggia a Brescia per poi andare a fare vela con l’associazione Eos sul Lago di Garda ( http://www.eosvela.it ), nei giorni successivi andremo a Trento, Trieste poi lungo il Delta del Po e sempre più giù per poi risalire.
Ci piacerebbe che attraverso l’aiuto delle persone che incontreremo virtualmente, su questo blog o facebook, e dal vivo ci indicassero storie o luoghi da raccontare, non devono riguardare per forza la disabilità ma semplicemente la diversità.
http://www.facebook.com/RotellandoItalia
Scritto
il 7 Maggio 2012